
La dimensione della cura è naturalmente multiprofessionale perché quella che va totalmente ricostruita è la vita di un paziente che ha bisogno di essere aiutato da molte e diverse figure professionali. Per ciò che riguarda le famiglie quelli che risultano spesso decisivi sono il coinvolgimento e il sostegno della famiglia di provenienza.
Le competenze professionali, quelle che servono sono di tipo educativo (soprattutto nei momenti di crisi e in rapporto alle conseguenze su terzi) e psicoterapeutico: a livello soprattutto di coppia se, come accade abitualmente, la persone in difficoltà ha un legame significativo.
La cura è naturalmente a carico di un’equipe multi-professionale (composta da uno Psicologo-psicoterapeuta, un Educatore professionale, un medico o un biologo alimentarista), perché quella che va ricostruita è la vita di una persona che ha bisogno di essere aiutato su livelli.
Ma questa diversità di competenze trova una naturale risposta nel modello di intervento utilizzato dal Centro La tenda. Vale a dire il lavoro di squadra favorito dalla sua strutturazione a griglia.
In pratica l’utente viene preso in carico da un’equipe di coordinamento che interagisce al suo interno secondo una logica di interdipendenza tra obiettivi comportamentali e obiettivi relazionali.
Pertanto, l’Operatore (o meglio l’Operativo) deve acquisire e sviluppare, oltre quelle tradizionalmente riconosciute (Psicologo, Psicoterapeuta, Educatore, Animatore sociale, Assistente Sociale) soprattutto competenze relazionali, ovvero non specifiche, “di ruolo”, quanto trasversali ovvero “di processo”.
Per ciò che riguarda le famiglie sono spesso decisivi il coinvolgimento e il sostegno della famiglia di provenienza.