Con la crisi del concetto di comunità emerge un individualismo sfrenato, dove nessuno è più per l’altro un “compagno di strada” ma un antagonista da cui guardarsi e con cui non si fa in tempo a condividere un sistema di regole e di valori, che ne avanza velocemente un altro si crea un vuoto di identità sociale e personale che ci si illude di colmare con la velocità dei nostri ritmi o col possesso di oggetti, e sostanzialmente evitando di coltivare sentimenti di attaccamento alla comunità sociale, quindi relazioni valide, e di porsi domande sul senso e sul significato della vita.

Un atteggiamento socialmente diffuso che ha minato le basi della contemporaneità, l’ha resa fragile determinando una situazione in cui, mancando ogni punto di riferimento, tutto si dissolve in una sorta di “liquidità” e dove le uniche soluzioni per l’individuo senza punti di riferimento sono l’apparire a tutti i costi e il consumismo. In realtà si tratta di un consumismo che non mira al possesso di oggetti di desiderio in cui appagarsi, ma che li rende subito obsoleti, e il singolo passa da un consumo all’altro in una sorta di bulimia senza scopo.










DALLA DIPENDENZA ALLA INTERDIPENDENZA…INSIEME PER NON DIPENDERE PIU’
“La modernità liquida”, per dirla con le parole del sociologo polacco Zygmunt Bauman, (1) è “la convinzione che il cambiamento è l’unica cosa permanente e che l’incertezza è l’unica certezza”.Una droga che, per parafrasare la “società liquida”, vogliamo qui definire “droga liquida”.
Le nuove droghe, o meglio le nuove dipendenze, sono quanto mai funzionali a questo tipo di mentalità.
DIPENDENZA DA GIOCO–DIPENDENZA DA CELLULARE–DIPENDENZA AFFETTIVA–DIPENDENZA DA SESSO–DIPENDENZA DAL LVAORO–DIPENDENZA DA ALLENAMENTO–DIPENDENZA DA SHOPPING–ORTORESSIA–DIPENDENZA DALLA TELEVISIONE
*(1) Zygmunt Bauman (Pozna?, in Polonia, 19 novembre 1925 – Leeds, in Inghilterra, 9 gennaio 2017) è stato un sociologo, filosofo e accademico polacco di origini ebraiche. L’esclusione sociale elaborata da Bauman non si basa più sull’estraneità al sistema produttivo o sul non poter comprare l’essenziale, ma sul non poter comprare per sentirsi parte della modernità.